Mi si accusa di scrivere versi
Mi si accusa di scrivere versi versione latino Apuleio
Habes crimen meum, Maxime, quasi improbi comisatoris de sertis et canticis compositum....
O Massimo tu giudichi il mio crimine, come di un incorreggibile gozzovigliatore un crimine composto di corone e di cantici.
E qui tu hai notato anche che mi si riprende, perché benchè i fanciulli vengano chiamati con altro nome, io ho continuato a chiamarli Critia e Carino. Per lo stesso fatto biasimino Catullo perché nominò Lesbia invece di Clodia, e similmente Ticida per avere scritto Perilla e non Metella, e Properzio che dice Cintia dissimulando Hostia e Tibullo che ebbe Plania nel cuore e Delia nel verso.
E io non saprei veramente approvare Lucilio, quantunque sia poeta satirico, per avere esposto a mala fama coi veri nomi, in uno dei suoi carmi, i giovinetti Genzio e Macedone.
Quanto più discreto il poeta Mantovano che, lodando, come io ho fatto, il giovane schiavo dell'amico suo Pollione, in una scena bucolica, si astiene dai nomi, chiamando sé Coridone e Alessi il fanciullo.