Helvetiorum migratio

Apud Helvetios longe nobilissimus fuit et ditissimus Orgetorix. Is M. Messala ...maxime plebi acceptus erat, ut idem conaretur persuadet, eique filiam suam in matrimonium dat.

Orgetorige fu, tra gli Elevezi, di gran lunga il più rispettato e il più ricco. Egli, durante il consolato di M. Messala e M. Pisone, spinto dal desiderio di potere, organizzò una congiura della nobiltà e convinse la popolazione ad uscire con tutte le truppe dai propri territori egli diceva che era una cosa semplicissima che gli Elvezi si impadronissero dell'egemonia su tutta la Gallia, perché essi, in fatto di valore, spiccavano su tutti. Li convinse in maniera piuttosto facile, perché gli Elvezi sono bloccati su tutti i lati dalla conformazione geografica del loro territorio: Indotti da queste ragioni e trascinati dall'autorevolezza di Orgetorige, stabilirono quelle cose che riguardavano i preparativi per la partenza.

Per portare a termine questi compiti pensarono che due anni fossero loro sufficienti: con una legge ratificarono la partenza durante il terzo anno. Orgetorige si assunse il compito di ambasciatore presso le tribù. In questo viaggio convinse il Sequano Castico, il cui padre per molti anni era stato re dei Sequani e dal senato era stato definito amico del popolo Romano, a impadronirsi del regno che in precedenza aveva governato suo padre:

ed egualmente persuase l'Eduo Dumnorige, fratello di Diviziaco, che in quel momento deteneva il comando sulla tribù ed era gradito soprattutto alla plebe, a intraprendere la stessa impresa, e gli diede in moglie sua figlia.

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