Il suicidio non è accettabile - Cicerone versione latino Certamen

Il suicidio non è accettabile versione latino
Cicerone LIBRO certamen

Hic ego quaesivi viveretne ipse et Paulus pater et alii, quos nos extinctos arbitraremur....

Chiesi se questo stesso, mio padre Paolo e altri che noi potremmo credere morti, vivessero.

stesso «Al contrario», disse, «sono costoro i vivi, costoro che sono volati via dalle catene del corpo come da una prigione, mentre la vostra, che ha nome vita, è in realtà una morte. Non scorgi tuo padre Paolo, che ti viene incontro?». Non appena lo vidi, versai davvero un fiume di lacrime, mentre egli, abbracciandomi e baciandomi, cercava di frenare il mio pianto. E io, non appena riuscii a trattenere le lacrime e potei riprendere a parlare: “Ti prego, dissi, padre mio santissimo e ottimo: se questa è la vera vita, a quanto sento dire dall''Africano, come mai indugio sulla terra?

Perché non mi affretto a raggiungervi qui?” “No”, rispose lui. “Se non ti avrà liberato dal carcere del corpo quel dio cui appartiene tutto lo spazio celeste che vedi, non può accadere che per te sia praticabile l’accesso a questo luogo. Gli uomini sono stati infatti generati col seguente impegno, di custodire quella sfera là, chiamata terra, che tu scorgi al centro di questo spazio celeste; a loro viene fornita l''anima dai fuochi sempiterni cui voi date nome di costellazioni e stelle, quei globi sferici che, animati da menti divine, compiono le loro circonvoluzioni e orbite con velocità sorprendente.

Anche tu, dunque, Publio, come tutti gli uomini pii, devi tenere l''anima sotto la sorveglianza del corpo

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