Aristotele designa il successore
Cum Aristoteles gravi morbo laboraret, nonnulli discipuli, qui eo familiariter utebantur...
Aristotele essendo spossato da una grave malattia, alcuni discepoli, che erano in relazione familiarmente con lui, si accostarono chiedendo se egli stesso avesse designato il successore del suo magistero, grazie alla cui guida avrebbero potuto ambire a completare gli studi Delle dottrine, di cui erano stati impregnati da lui.
Si erano avvicinati a quel tempo alla sua scuola molti dotti, ma particolarmente due: Teofrasto di Rodi e Menedemo di Lesbo, che superavano tutti gli altri in ingegno e dottrina.
Aristotele rispose che avrebbe fatto ciò che gli avevano chiesto non appena gli sarebbe sembrato opportuno. Non molto tempo dopo, quando questi stessi, che gli avevano chiesto in merito al successore, si avvicinarono, disse che il vino che allora utilizzava, non era adatto per la sua salute e perciò si doveva cercare qualche altro vino esotico, a Rodi o a Lesbo. Avendo fatto ciò, gustò il vino di Rodi e disse che era ben conservato e piacevole.
Chiese subito quello di Lesbo e, dopo che l'ebbe gustato, esclamò: "sono entrambi buoni, ma quello di Lesbo è più dolce". Allora non sfuggì a nessuno che lui con tali parole, piene di affabilità e contegno, aveva designato non il vino, ma il successore.
(By Maria D. )
Versione tratta da Gellio