Cicerone ricorda la vita straordinaria di Scipione
Ego si Scipionis desiderio me moveri negem...Maerore funeris indicatum est.
Se io negassi di essere commosso dalla nostalgia di Scipione, senza dubbio mentirei: ma non sono privo del rimedio: io stesso mi conforto, poiché io ritengo che a Scipione non sia capitato alcun male: se qualcosa è capitato, è capitato a me; Ma a lui chi mai potrebbe dire che non gli sia andata nel migliore dei modi? Quale cosa non ottenne, che fosse lecito a un uomo desiderare? Egli, appena (divenuto) giovane, superò presto, con l'incredibile valore, l'enorme aspettativa dei concittadini, che essi già avevano avuto a proposito di lui da fanciullo;
egli non si candidò mai al consolato, (ma che) fu eletto console per due volte; costui, dopo che due città estremamente ostili a questo impero furono rovesciate, pose fine non solo alle guerre presenti, ma anche a quelle future. E che cosa dovrei dire dei modi molto socievoli, della devozione nei confronti della madre, della generosità verso le sorelle, dell'affetto per i suoi, della giustizia verso tutti?
In che misura, invece, sia stato caro alla cittadinanza, è stato dimostrato dalla tristezza del funerale.
(By Vogue)