Dalla Bitinia, una richiesta di Plinio all'imperatore Traiano
In aquae ductum, domine, Nicomedenses impenderunt...
Per l'acquedotto, signore, gli abitanti di Nicomedia hanno pagato molte migliaia di sesterzi, che essendo stato tralasciato ancora incompleto, è stato anche distrutto;
sono stati spesi nuovamente per un altro acquedotto duecento sesterzi abbandonato anche questo, c'è stato bisogno di una nuova spesa, affinché gli abitanti avessero l'acqua, i quali avevano perduto disgraziatamente tanto denaro. Io stesso giunsi alla fonte purissima, da cui sembra che l'acqua potesse essere condotta, com'era stato tentato inizialmente, a struttura ad archi, per giungere non soltanto alle parti pianeggianti della città, ma anche a quelle più basse.
Rimangono ancora pochissimi archi: alcuni possono essere eretti con pietre quadrate, che sono tirate giù dalla costruzione più alta. Qualche parte, come mi sembra, dev'essere fatta con mattoni, perché sarà più agevole e più a basso prezzo.
Ma in primo luogo occorrerebbe un esperto di opere idriche o un architetto, affinché non accada nuovamente ciò che è già successo. Io sostengo questa cosa soltanto: che l'utilità dell'opera e la bellezza sia degnissima del tuo secolo.
(by Maria D.)
Versione tratta da Plinio il Giovane Epistula X, 37 C. PLINIUS TRAIANO IMPERATORI