Il vecchio e la morte - Il nuovo Codex

Pauperrimus homo, iam senex et gravi morbo aeger...et contentus ero!

Un uomo molto povero, già vecchio e sofferente per una grave malattia, trascorreva la vita/viveva in una casa molto povera; spesso si affaticava per la fame e per la mancanza di ogni cosa e non aveva alcuna speranza.

Alimentava la (sua vita) con i pochi frutti del suo campo e quando si avvicinavano le basse temperature dell'inverno, raccoglieva nel bosco la legna soprattutto con grande fatica. Un giorno osservava da lontano le magnifiche case dei ricchi, considerava la sua sorte assai misera e così si lamentava: "Molti uomini conducono una vita assai beata: nessuna condizione è più misera e più triste della mia sorte!

Venga quindi la morte: non sopporto più tanto affanni tanto pesanti: nessuna morte sarà più spietata della mia vita!" Ed ecco qui: la morte udì per caso le parole del poverissimo contadino e subito gli apparve. all'uomo molto infelice mostrò la sua falce e (gli) chiese: "Che cosa desideri amico?

Allora il vecchio con grande terrore rispose: "Ti ho invocato perché ero bisognoso d'aiuto: infatti il fascio di legna (lett. plurale) è caduta dalla mie spalle: metti di nuovo sulla (mia) schiena il carico e sarò contente.
(By Vogue)

Ulteriore proposta di traduzione

Un uomo poverissimo, ormai vecchio e malato di un grave morbo, trascorreva la sua vita in una umilissima e miserrima casa; spesso, per la fame e la miseria, si affannava in tutte le cose e non aveva alcuna speranza.

Si manteneva in vita (manteneva la vita) con i pochi frutti del suo piccolo campo e, quando si avvicinavano gli asperrimi freddi dell'inverno, al massimo raccoglieva legna nella selva con arduo lavoro. Una volta guardava da lontano le magnifiche case dei ricchi, considerava la sua pessima sorte e così si lamentava (ingĕmisco, is, gĕmŭi, ĕre): "Molti uomini trascorrono una felicissima vita: nessuna condizione è più misera e più dura quanto la mia sorte!

Venga pure la morte: non sopporto assai più oltre affanni così gravi: nessuna morte sarà più terribile della mia vita!". Ed allora: la Morte sentì per caso le parole del poverissimo contadino e gli apparve sul momento.

Mostrò all'infelicissimo uomo la sua falce e chiese: "Cosa desideri, amico?". Allora il vecchio, con grande terrore rispose: "Ti chiamai soltanto perché ero bisognoso (ĕgens, entis) di aiuto; in verità mi cadde dalle spalle un fascio di legni: rimetti(mi) perciò il peso sulla spalla e sarò felice". (by Geppetto)

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