L'avidità sfrenata è la rovina di popoli e nazioni

Igitur provideas oportet, Caesar, ut plebs, largitionibus et publico frumento corrupta, studeat...

Occorre dunque che tu provveda, Cesare, che la plebe, corrotta dalle elargizioni e dal frumento pubblico, si applichi ai propri affari, attraverso i quali sia trattenuto dal male pubblico: la gioventù si dedichi alla rettitudine e all'operosità, non alle speculazioni e alle ricchezze.

Ciò così avverrà, se tu avessi tolto l'uso ed il decoro al denaro, che è la massima rovina di tutti. Infatti io riflettendo spesso nel mio animo per quali ragioni gli uomini famosi avessero trovato la grandezza e quali fattori avessero ingrandito i popoli o le nazioni con enormi sviluppi, e poi per quali motivazioni ampissimi regni ed i imperi si fossero persi, ritrovavo sempre gli stessi beni e mali, e che tutti i vincitori disprezzavano le ricchezze ed i vinti invece le desideravano. e nessun mortale può innalzare se stesso e toccare le cose divine se non altrimenti, lasciati andare i godimenti del denaro e del corpo e indulgente nell'animo, non approvando né offrendo blandizie o gratificando grazie inopportune, ma con il lavoro paziente praticando i buoni precetti e nobili azioni.
(By Maria D. )

Versione tratta da Pseudo Sallustio

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