Le rane chiedono un re (1) - Il nuovo Codex

Cum Athenae florerent aequis legibus, procax libertas...

Quando Atene prosperava grazie a leggi imparziali, una sfrenata libertà confuse la cittadinanza, a tal punto che la libertà slegò il vecchio freno.

In quel frangente, poiché i partiti delle fazioni si erano messi d'accordo, il tiranno Pisistrato occupò la rocca. Poiché gli Attici deploravano la triste schiavitù, Esopo allora raccontò tale breve racconto (fabellam).

Le rane, poiché erano vaganti per le libere paludi, chiesero a Giove con grande schiamazzo un re da Giove, affinché reprimesse con la forza i costumi dissoluti. Il padre degli dèi sorrise, e diede loro un piccolo pezzo di legno, il quale, con l'improvviso movimento delle acque e il rumore, spaventò il pavido popolo (delle rane).

Dopo che le rane rimasero a lungo nascoste nel fango, una sollevò in silenzio il capo dallo stagno e, dopo aver osservato il re, chiamò tutte, per osservare il particolare re.
(By Vogue)

Versione tratta da Fedro

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