Morte di Afranio Burro e sue conseguenze

Gravescentibus in dies publicis malis, concessit e vita Sextus...

Divenendo di giorno in giorno pesanti le negatività pubbliche, Sesto Afranio Burro morì, fu in dubbio se per malattia o per il veleno.

La malattia era stata congetturata in base al fatto, che è il seguente, gonfiandosi gradatamente la gola ed impedito il passaggio dell'aria in lui, gli limitava il respiro. Parecchi asseveravano che era stato applicato sul suo palato una medicina nociva, per ordine di Nerone, come se gli fosse applicato un rimedio, e che Burro, compreso il misfatto, giungendo il principe per visitarlo, abbia deviato il suo sguardo e che rispose limitatamente a lui che s'informava:

"io, mi sento bene". permase il grande rimpianto di costui nella cittadinanza grazie al ricordo di tale virtù e uno per la fiacca dabbenaggine dei successori e l'altro per gli ardentissimi misfatti. Cesare aveva proposto infatti due uomini alle coorti pretorie: Fenio Rufo per il favore del popolo, perché trattava l'approvvigionamento di grano senza richiesta; Ofonio Tigellino, ammirando in lui l'antica impudicizia e l'infamia.

E quelli si comportarono conformemente ai loro costumi conosciuti. la morte di Burro infranse la potenza di Seneca.
(By Maria D.)

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