Norme per un comportamento dignitoso
Status, incessus, sessio, accubitio, vultus, oculi, manum motus teneant...Eadem ratio est hanenda etiam vestitus: in quo, sicut in plerisque rebus, mediocritas optima est.
L'atteggiamento il camminare, lo stare seduto, il volto, gli occhi il movimento della mano conservino sempre il decoro.
In queste situazioni due sono i comportamenti da evitare soprattutto, di non essere effemminato o nella mollezza e di non essere villano o scontroso. Né in verità si deve ammettere che questi siano adatti agli istrioni e agli oratori e inadatti a noi. Poichè infatti ci sono due specie di bellezze: l'una delle quali ha in sé la grazia, nell'altra la dignità.
Dobbiamo perciò apprezzare la grazia femminile e la dignità maschile. Si tenga dunque lontano dalla nostra persona ogni ornamento non degno dell'uomo; si rifugga da un simile difetto anche nel gesto e nel moto. Invero, come certe movenze da ginnasti sono spesso alquanto affettate, così alcuni gesti di attori peccano di leziosaggine; nell'uno e nell'altro caso si lodano invece la semplicità e la naturalezza. La nobiltà dell'aspetto si manterrà con la freschezza del colorito, e questo con gli esercizi del corpo.
Si ami inoltre la pulizia, non affettata né ricercata, ma quanto basta per schivare la rustica e incivile trascuratezza. La stessa cura dobbiamo avere anche nel vestire; in questo come nella maggior parte delle cose, la via di mezzo è la migliore.
Versione tratta da Cicerone