Un garbato rimprovero, condito di ironia

Cicero Trebatio s. d. Chrysippus Vettius, Cyri architecti libertus...

Cicerone saluta Trebazio Crisippo Vezzio, liberto dell'architetto Ciro, fece in modo che io pensassi che tu non ti dimenticassi di me; con le tue parole mi aveva infatti salutato: : sei ormai molto ricco, che ti dà fastidio di dare la lettera per me propriamente ad un uomo familiare, cosa che se tu avessi dimenticato di scrivere, già molti di meno, essendo tu un avvocato, , perderanno la contesa: infatti avrai pochi clienti, se ti dimenticherai di me, m'impegnerò, a giungere lì, prima di uscire completamente dal tuo animo; se il timore degli accampamenti d'estate ti debilita, escogita qualcosa, come facesti in merito alla Britannia.

Ho ascoltato molto volentieri, dallo stesso Crisippo, che sei familiare con Cesare; ma per Ercole avrei preferito, di sapere molto più spesso dalle tue lettere in merito alle tue situazioni, cosa che era piùgiusta:

questa cosa avverrebbe sicuramente così, se tu avessi preferito imparar bene la benevolenza più che i diritti delle liti. Ma abbiamo detto scherzando tali cose alla tua maniera e qualche volta anche alla mia. Ti vogliamo molto bene e come desideriamo che tu ci voglia bene, così anche ne siamo certi.
(By Maria D. )

Versione tratta da Cicerone

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