Ammirazione per Catone e per lo stato Romano - Comiter
Ammirazione per Catone e per lo stato Romano
versione latino traduzione libro Comite
Cupiditate audiendi, ingressus est sic loqui Scipio: «Catonis hoc senis est, quem ut scitis unice dilexi maximeque sum admiratus, cuique...
Mentre tutti erano presi da un ardente desiderio di sentire, Scipione così cominciò a parlare " Questo è un detto di Catone, che io ho amato in maniera unica e ammirato sommamente, a cui mi sono dedicato anima e corpo dall'adolescenza sia per consiglio di ambedue i miei padri, o anche per mia propensione;
Non ne ebbi mai abbastanza della sua facondia; grande era in quell'uomo la conoscenza dello stato, che aveva retto in pace e in guerra sia in maniera egregia, sia per lunghissimo tempo, e il modo di parlare, il lepore misto alla gravità, il grandissimo desiderio di imparare ed insegnare e la vita del tutto rispondente alle parole. Era solito dire che la nostra costituzione era superiore a quelle di tutte le altre città, poiché in esse vi erano stati singoli personaggi dei quali ognuno aveva dato vita ad un suo stato con leggi ed istituzioni sue- Come Minosse l'aveva creato a Creta, Licurgo a Sparta, ad Atene, dove era cambiato spessissimo, prima Teseo, poi Dracone, poi Solone, distene, successivamente tanti altri, infine quell'uomo sapiente, Demetrio Falereo, l'aveva sostentato quando era allo stremo e moribondo. Ma il nostro stato non era frutto dell'ingegno di uno solo ma di molti, e non era stato costituito nello spazio di una singola esistenza, ma in diversi secoli e generazioni. Infatti diceva che non era mai esistito un ingegno talmente grande a cui nulla sfuggisse, né tutte le menti ingegnose riunite in una sola potevano in una sola epoca provvedere ad abbracciare l'intero insieme senza esperienza e lungo tempo.
Per questo motivo il mio discorso ora ripercorrerà le origini della gente romana; infatti ben volentieri faccio uso di una parola di Catone, invero raggiungerò più agevolmente il risultato che mi sono proposto, se vi mostrerò la nascita, la crescita, l'età adulta, la solidità e vigorìa del nostro stato, che se ne immaginerò uno fittizio, come fa Socrate nelle opere platoniche