Un chirurgo che esita a operare

Alexandri, qui in proelio gravi vulnere sauciatus erat...

I medici denudarono il corpo di Alessandro, che in battaglia era stato leso da una grave ferita ed osservarono il dardo infisso così profondamente nelle membra, che occorreva tagliare la carne intorno, per poter essere estratto.

Perciò temevano che coloro che avrebbero dovuto tagliare, per allargare la ferita, sarebbero stati ostacolati dall'abbondanza di sangue, perché il dardo era tanto grande che era penetrato profondamente.

Critobulo, che era insigne tra i medici, spaventato da tanto pericolo, esitava a eseguire la rischiosa operazione, perché temeva che l'esito dell'intervento poco favorevole pendesse sul suo capo (sulla sua persona).

Il re osservò il medico che piangeva e che aveva paura e disse: "Perché indugi e non mi liberi quanto prima da tanto dolore forse che hai paura di essere responsabile perché io ho ricevuto una ferita insanabile?" Alla fine Critobulo depose la paura e cominciò ad esortare il re che si facesse tenere fermo, perché anche un lieve movimento del corpo avrebbe potuto essere letale.

Ma non ci fu bisogno di esser mantenuto: infatti senza paura, com'era stato ammonito, offrì il corpo al bisturi del medico, per tagliare la carne intorno alla ferita e estrarre la punta.
(By Maria D.)

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