Due uomini che si diedero la morte con coraggio e serenità - Seneca versione latino
Due uomini che si diedero la morte
con coraggio e serenità
versione di latino di Seneca
traduzione dal libro Corso di lingua latina per il biennio
Cato et stricto gladio quem usque in illum diem ab omni caede purum servaverat, 'nihil' inquit 'egisti, fortuna, omnibus conatibus meis obstando....
Traduzione
Catone afferrata la spada che fino a quel giorno non aveva mai macchiato di sangue, disse: "Fortuna, non hai ottenuto nulla contrastando i miei tentativi.
Fino ad oggi non ho lottato per la mia libertà, ma per quella della patria e non agivo con tanta determinazione per vivere libero, ma per vivere tra uomini liberi: ora, poiché la condizione del genere umano è disperata, possa Catone mettersi al sicuro. " Poi si inferse la ferita mortale; quando i medici gliela suturarono, benché avesse perso sangue e forza, ma non coraggio, irato non tanto con Cesare quanto con se stesso, cacciò le mani nude nella ferita e non spirò ma scagliò via la sua anima generosa e sprezzante di ogni potenza.
Non è mia intenzione raccogliere questi esempi per esercitare la mente, ma per farti coraggio contro il male ritenuto il peggiore; e riuscirò più facilmente nel mio proposito mostrandoti che non solo uomini coraggiosi hanno affrontato con sprezzo il momento della morte, ma che alcuni, vili in altre circostanze, in questa occasione hanno emulato il coraggio dei più forti;
per esempio il famoso Scipione, suocero di G. Pompeo; egli, spinto sulle coste africane da venti contrari, vedendo che la sua nave era caduta in mano nemica, si trafisse con la spada, e a chi chiedeva dove fosse il comandante rispose "il comandante sta bene".