Serenità di Senofonte e Anassagora - Valerio Massimo
Serenità di Senofonte e Anassagora Valerio Massimo
Traduzione libro Cotidie legere e cotidie discere
Xenophon cum sollemne sacrificium perageret, e duobus filiis maiorem natu nomine Gryllum apud Mantineam in proelio cecidisse cognovit....
Senofonte, , mentre stava compiendo un sacrificio rituale, venne a sapere che il maggiore dei suoi figli, Grillo, era caduto nella battaglia di Mantinea: non per questo egli pensò di dover interrompere la già iniziata cerimonia sacra, ma si contentò di togliersi dal capo la corona.
Ma quando, dopo aver chiesto in che modo fosse caduto, senti dire ch'era morto combattendo con gran valore, la ripose sulla testa, chiamando a testimoni gli dèi, ai quali sacrificava, di provare maggior piacere per il coraggio del figlio che amarezza per la sua morte.
Neanche Anassagora è da passare sotto silenzio: venuto a sapere della morte del figlio, infatti disse: ‘Non mi riferisci alcunché di inatteso o di nuovo, giacché d’aver generato un mortale. La virtù suggerisce tali parole, pregne di utilissimi insegnamenti. Se uno efficacemente accoglierà alle orecchie tali cose, non ignorerà che i figli devono essere generati, per ricordare a questi la natura delle cose e lo spirito del ricevere e del ridare nello stesso momento che è detto legge e che nessuno muore, che non sarà vissuto, così che non puù vivere qualcuno che non sia sul punto di morire.