Olim hostes Romanorum contra Caesaris milites dimicantes ...
Una volta i nemici dei Romani, mentre combattevano contro i soldati di Cesare, in una battaglia utilizzavano anche l'efficace aiuto degli elefanti.
All'improvviso un enorme elefante, furioso a causa del forte dolore di una ferita, si abbatté contro un vivandiere disarmato e, con il pesante peso del corpo, calpestò ripetutamente sotto i piedi lo sventurato.
Allora un veterano della quinta legione, desiderando offrire un aiuto, anche se tardivo, al compagno, impugnò la spada e si precipitò coraggiosamente contro la bestia. L'elefante abbandonò il cadavere del vivandiere, cinse con la proboscide il corpo del veterano, e lo sollevò con tutti gli armamenti, barrendo in maniera spaventosa.
Il saldato, però, in un pericolo così grande, non mancò di coraggio, ma, memore del valore, cominciò a tagliare la proboscide con la spada. Così l'elefante, a causa del dolore delle ferite, lasciò cadere il soldato, e fuggì velocemente.