Piratae castra navalia in Cilicia et in insula Creta habebant ...

I pirati avevano l'accampamento navale in Cilicia e nell'isola di Creta, da dove si spostavano e organizzavano agguati ai naviganti: aggredivano le navi, sottraevano le merci e i marinai, liberavano rematori e mercanti ad un alto prezzo.

Parecchi poveri si riversavano nei pirati, poiché gli antichi non consideravano vergognoso praticare la pirateria. All'epoca, dunque, era estremamente pericoloso navigare, poiché i predoni infestavano tutto il Mar Mediterraneo.

I briganti saccheggiavano le città di mare, spogliavano i santuari dei tesori, riducevano gli abitanti in schiavitù. Una volta i pirati spogliarono anche il tempio di Apollo nell'isola di Delo; rapirono la sorella di Antonio, l'illustre triumviro, dalla villa presso Miseno, e una volta, dei feroci Cilici catturarono persino Cesare. Dunque i Romani inviarono contro i predoni Cn. Pompeo, con una grande flotta e con i pieni poteri.

Pompeo ricercò i pirati, li fece uscire dall'accampamento navale, dette loro la caccia come animali selvatici e li uccise. Così, nel giro di breve tempo, estirpò del tutto i pirati, e ripristinò la sicurezza della navigazione.

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