Formazione di Attico a Roma e ad Atene

Cornelio Nepote ad litteram

Titus Pomponius Atticus, ab origine ultima stirpis Romanae generatus, perpetuo dignitatem equestrem a maioribus acceptam obtinuit. ... ab universis Atheniensibus laudatus et existimatus, diu vixit

Tito Pomponio Attico, generato da un' ultima (famiglia d') origine di stirpe romana, ottenne per tutta la vita il grado sociale di cavaliere ereditato dagli avi. Ebbe un padre coscienzioso, indulgente, ricco e sopratutto appassionato di lettere.

Poiché il padre amava le arti letterarie, educò il figlio in tutte le discipline. Infatti nel fanciullo vi era, oltre l'attitudine ad apprendere propria del suo ingegno e dono di natura, una pronuncia ed una voce molto piacevoli; cosicché non solo apprendeva prontamente, ma pronunciava quanto imparato in maniera eccellente. Nella fanciullezza era reputato rinomato tra i nobili eguali e si (fra loro) si distingueva, perciò incitava tutti con il suo zelo nello studio.

Il padre morì presto e Attico da adolescente non andò esente da rischi, a causa della sua parentela con P. Sulpicio, tribuno della plebe assassinato da sicari. Dopo l'uccisione di Sulpicio, essendo la città sconvolta dai disordini della fazione di Cinna e poiché non era concessa facoltà di vivere in rapporto al ceto sociale e gli animi dei cittadini, in discordia, erano in parte favorevoli ai partigiani di Cinna, in parte ai sostenitori di Siila, Attico ritenne quel tempo adatto agli studi e si recò ad Atene, ma, pur vivendo in una città straniera, aiutò con i suoi mezzi Mario adolescente giudicato nemico pubblico e alleviò l'esilio di Mario con denaro.

Temendo danni per il suo patrimonio a causa del soggiorno in un paese forestiero, trasportò ad Atene gan parte dei capitali e qui visse a lungo, lodato e stimato da ogni Ateniese