Priamo alla tenda di Achille chiede la restituzione del cadavere di suo figlio
Traduzione ad litteram
Postquam Hector pro patriae suae libertate per multos annos pugnaverat ...humanitatis sapientiaeque exempla in poetis invenire.
Dopo che Ettore per molti anni aveva lottato per la libertà della sua patria, Achille uccise l'uomo Troiano, avversario dei Greci, e portò il suo corpo nell'accampamento dei Greci.
Allora Priamo, re dei Troiani e padre di Ettore, giovane Troiano ed eccezionale esempio, piegato da un violento dolore, andava nell'accampamento dei Greci vicino al mare e si con grandi doni si recava alla tenda di Achille, sdraiato sul letto. Quando entrò nella tenda, prima di inchinarsi ai piedi di Achille, versò molte lacrime e disse al giovane uomo: "Achille, se sei memore di tuo padre, ormai vecchio in patria, restituisci ai genitori il povero corpo di Ettore.
Ho generato molti figli: ormai in molte battaglie li ho persi tutti; tu uccidesti anche Ettore, mentre con grande valore difendeva la rupe di Troia. Ora accetta questi doni ed accontenta le mie preghiere; concedi il conforto a Priamo, padre infelice; non impedire, a causa della tua sola ira, la devozione di un padre verso il figlio". Achille taceva, mentre pensava molte cose, e alla fine le parole dell'infelice padre mossero a compassione il suo animo e restituì il corpo di Ettore al re in cambio di doni. Chi dei due vinse e mostrò la sua grandezza?
Entrambi: Priamo per la forza della costanza e il valore dell'animo, Achille per il perdono e la benevolenza nei confronti del padre nemico. È bello essere educati dagli uomini antichi e trovare nei poeti esempi di umanità e saggezza.