Astyages, Medorum rex, cum ferali somnio contristatus esset, somniorum ...

Astiage, il re dei Medi, dopo essere stato turbato da un sogno sanguinario, consultò gli interpreti dei sogni, i quali risposero: Se non uccidi tuo nipote Ciro, il tuo regno verrà distrutto.

Il re, poiché era stato spaventato da una simile profezia, affidò il bambino ad un pastore, ed ordinò che fosse abbandonato agli animali selvatici. Dopo che, però, il pastore si fu mosso a compassione, ed ebbe portato il neonato nella propria capanna, la moglie, piangendo, pregò il marito di non compiere un delitto tanto crudele. Ciro sarebbe stato certamente dilaniato dalle bestie feroci se il pastore non avesse obbedito alle preghiere della moglie.

Il fanciullo, dunque, venne allevato dalla donna, e visse per molti anni insieme ai pastori. Dopo che egli, presto, si fu segnalato tra i coetanei, venne chiamato dai suoi compagni il re, per via del vigore e per via dell'acuta intelligenza. Inoltre, quando ormai era forte ed eccellente, egli, una volta, venne notato dal re Astiage, mentre faceva un viaggio attraverso le zone circostanti, e costui riconobbe nel volto del giovane i lineamenti della propria figlia.

A quel punto il pastore, dopo essere stato interrogato, raccontò l'origine di Ciro, e pregò il re di perdonarlo per non aver eseguito gli ordini. Il re, con una decisione clemente, non solamente perdonò il pastore, ma ordinò che Ciro fosse portato nella reggia e che, dato che era il nipote del re, fosse trattato con rispetto regale.

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