Cito in villam meam ab urbe veniam. In umbra densae silvae refrigerium petam ...
Presto, da Roma, mi recherò nella mia villa. Ricercherò refrigerio nell'ombra di un fitto bosco.
Lì i disagi della vita cittadina non verranno presi in considerazione, e neppure sarò disturbato dalla scostumatezza del popolo. Sarò rallegrato dalle delizie della vita di campagna; osserverò i campi coltivati e il cielo sereno; leggerò i libri di uomini illustri e, insieme al mio vicino, discuterò della filosofia dei Greci.
Infatti egli è esperto di questa materia. Verso sera, il fattore si recherà presso di me, e porterà i frutti del nostro podere.
I doni del fattore saranno assaporati da tutta la famiglia. Ma presto verrà l'autunno, e malvolentieri dovrò ritornare a Roma.