L'inganno dei sabini
Titus Tatius, Sabinorum rex, dolo Capitolium occupavit. Praeerat Capitolio Spurius Tarpeius et eius filia Tarpeia ex oppido...
Tito Tazio, re dei Sabini, occupò il Campidoglio con l'inganno. Era a capo del Campidoglio Spurio Tarpeo e sua figlia Tarpea, era arrivata al ruscello dalla città, dove doveva raccogliere l'acqua per i sacrifici.
Tazio si avvicinò e con parole lusinghiere sedusse la fanciulla: "Se i miei soldati armati" - disse "accogli nella città, ti doniamo tutte le cose che portiamo sulle braccia sinistre". Infatti sulle braccia dei soldati armati c'erano braccialetti e anelli d'oro, ornamenti che la fanciulla ammirava ardentemente.
Dunque Tarpea introdusse nel Campidoglio una schiera di Sabini e reclamò il premio, ma i Sabini la annientarono con le armi e la uccisero.
E mantennero la promessa; infatti nelle braccia sinistre portavano anche le armi. Così una giusta pena vendicò l'empio tradimento.