Saturno - Versione Didici
Saturnus, temporis deus, Caeli et Terrae filius fuit; eius uxor Rhea fuit, quae mater deorum ab antiquis vocabatur ... in qua homines sine ullo discrimine vivebant.
Saturno, Dio del tempo, fu figlio del cielo e della terra; sua moglie fu Rea, che dagli antichi era definita madre degli dèi ed era venerata particolarmente sui monti della Frigia.
Fato che Saturno aveva divorato i figli, che Rea aveva partorito, la moglie gli diede al posto di Giove una pietra. Giove crebbe di nascosto nell'isola di Creta; quando crebbe il padre lo estromise dal regno. Perciò Saturno trovò rifugio in Italia presso Giano, e si nascose lì. Giano lo accettò in alleanza del regno, e quello, grato, condusse gli uomini rustici ed incolti a costumi più umani, perciò gli antichi definirono la sua età dell'oro.
Gli artisti lo raffiguravano come un vecchio, che teneva in mano la falce, talvolta anche come un serpente, qualche volta poi come un bambino, che divorava con la bocca. In suo onore a Roma ogni quattro anni venivano celebrati i Saturnali.
Allora i Romani si scambiavano doni tra di loro, ai servi era lecito scherzare giocosamente con i signori, i padroni gli procuravano gli alimenti e li trattavano con egual diritto. Così ricordavano l'età dell'oro, in cui gli uomini vivevano senza alcun dissapore.
(by Maria D.)