Una panacea: il cavolo
Brassica est quae omnibus holeribus antistat: eam esto vel coctam vel crudam. Crudam si edes, in acetum ... aut pulmones aut praecordia, uno verbo omnia sana faciet intro quae dolitabunt.
Il cavolo è quello che prevale tutti gli ortaggi: consumalo o cotto o crudo. Se lo consumerai crudo, immergilo nell'aceto.
Fa digerire in modo magnifico, fa bene alla pancia, all'urina ed è salutare per tutte le cose. Se durante un convivio vorrai bere e mangiare molto, prima di cena mangialo liberamente crudo con l'aceto, e allo stesso modo, quando avrai cenato, mangiane cinque foglie; ti renderà come non avrai mangiato nulla, e berrai quanto vorrai.
Per conservarlo più volentieri, cospargilo di aceto mielato: questo (ti) farà bene e non lascerà che niente di nocivo si fermerà nel corpo e farà bene all'intestino. Se prima internamente ci sarà qualcosa di male, renderà tutto sano, e toglierà e guarirà tutto per quanto riguarda la testa e gli occhi:
è opportuno che questo (hanc = il cavolo) si mangi al mattino a digiuno; e se la bile è scura, se la milza è gonfia, se il cuore, il fegato o i polmoni o lo stomaco fanno male, in una sola parola guarirà tutte le cose che che all'interno soffriranno.