Tenacia e forza d'animo dei romani

Tenacia e forza d'animo dei romani
Discipulus tomo I pagina 200 numero 4

urbs Roma aeterna erit; semper gentes reget, iustitiam et aequitatem populis dabit, maiorum morem servabit....

Roma sarà una città immortale; sempre governerà le genti; darà giustizia ed equità al popolo, conserverà le usanze degli antenati.

Nei pericoli e negli agguati gli alleati salveranno Roma, non rifiuteranno l'aiuto, guerreggeranno con i Romani. Se i nemici avranno assalito la città, i romani li sbaraglieranno facilmente; infatti la virtù dei cittadini e l'audacia dei soldati difenderanno la patria.

Quando Pirro celebre re degli Epiroti, era giunto in Italia con ingenti trupppe e Eraclea e Ascoli, sconfisse i romani. I romani con forza d'animo avevano tollerato le perdite e avevano allestito un nuovo esercito; allora Pirro, per mezzo dell'ambasciatore Cinea, uomo di indole violenta e di grande eloquenza, offrì la pace con condizioni favorevoli al senato; ma Appio Claudio, vecchio e cieco, andò lì e sconsigliò l apace con un autorevole discorso.

Questa fu dunque la risposta del senato: "Tra epiroti e romani non ci sarà nessuna pace, se Pirro non avrà abbandonato l'Italia

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