Un biglietto di raccomandazione - VERSIONE latino Cicerone
Un biglietto di raccomandazione versione latino Cicerone
Versione Discipulus Antologia n. 6 pag. 244
M. Tullius Cicero salutem dicit P. Servilio collegae. C. Curtius Mithres est ille quidem, ut scis, libertus Postumi familiarissimi mei, sed me colit et observat aeque atque illum ipsum patronum suum....
Marco Tullio Cicerone saluta il collega Publio Servilio. C. Curzio Mitra è indubbiamente, come sai, quel liberto di Postumio, mio intimo amico, ma mi tratta e mi rispetta così come il suo stesso patrono.
Io così fui presso quel di Efeso, ogni volta che andavo, (ero) come a casa mia; molte cose accaddero a quelli e ho sperimentato la sua benevolenza e la sua fiducia verso di me. Quindi, se mai qualcosa occorresse in Asia a me, o a qualcuno dei miei (cari amici), fui solito scrivere a lui per disporre sia del suo aiuto, sia della (sua) fiducia.
Dunque, ti chiedo di favorire quello in questa controversia che ha con uno di Colofone sulla (proprietà) di un terreno e in tutte le altre cose. Se avrà ottenuto sia per la mia raccomandazione, sia per la sua onestà che tu fornirai un giudizio favorevole su di sé, crederà che egli stesso ha ottenuto ogni cosa.
Ti prego vivamente con ogni insistenza che lo accolga nella (tua) protezione e che lo annoveri tra i tuoi. Io curerò con zelo ed attenzione tutto ciò che tirerrò che tu desideri e che ti riguardi.