Orpheus clarus poeta erat et lyrae sono etiam saxa movebat et saevas beluas placabat ...
Orfeo era un famoso poeta e, per mezzo del suono della cetra, smuoveva persino le rocce, e ammansiva le belve feroci.
Anche gli antichi Greci amavano Orfeo per via del piacevole suono della cetra. Egli aveva come sposa la bella ninfa Euridice, e insieme alla sposa egli viveva molto felice. Ma un giorno, Euridice viene uccisa da una vipera nascosta nelle erbe. A quel punto Orfeo, molto triste per la morte della moglie, scende negli Inferi, e supplica Proserpina, la regina degli Inferi, perché egli desiderava vedere di nuovo Euridice, e desiderava riportarla alla vita. Suona dolcemente con la cetra, e commuove l'animo della regina.
Da tutte le parti accorrono le ombre dei morti, e Proserpina esaudisce le preghiere del poeta e libera la fanciulla. Ma invano. Euridice risaliva dietro al marito, ma Proserpina aveva dato un comandamento ad Orfeo: non guardare la moglie.
Orfeo però non obbedisce. Il poeta infatti si affretta verso la porta degli Inferi, ma, per il desiderio, rivolge lo sguardo all'amata. A quel punto Proserpina rapisce di nuovo Euridice, e la riporta negli Inferi. E così Orfeo perde per sempre l'amata moglie.