Un poeta innamorato e tradito scrive a se stesso

Miser Catulle, desinas ineptire. (...)  Fulsere vere candidi tibi soles.  Nunc iam illa non vul...At tu, Catulle, destinatus, obdura.

O povero Catullo, smetti di delirare ...Per te davvero brillarono candidi soli. Ora lei non vuole [più]: e tu pure impotente non desiderare, non inseguire colei che ti rifugge, e non vivere infelice, na, con animo risoluto sopporta, resisti! Addio fanciulla.

Ormai Catullo resiste, e non ti cercherà ne ti supplicherà contro la tua voglia: Scellerata! Chi bacerai? A chi morderai le labbra? Ma tu, Catullo, ostinato, resisti.

Copyright © 2007-2025 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2025 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-12-20 23:04:59 - flow version _RPTC_G1.3