Cum Messenii, cuperent servitutis suae finem dare, bellum in Lacedaemonios ...
Poiché i Messeni volevano porre fine alla loro servitù, cominciarono una guerra contro gli Spartani.
Dagli Spartani furono mandati ambasciatori a Delfi per consultare l'oracolo. Per ordine di Apollo il comandante della guerra fu chiesto agli Ateniesi. Poiché disprezzavano gli Spartani, gli Ateniesi mandarono Tirteo, poeta zoppo ad un piede.
Dopo che Tirteo fu sconfitto in tre battaglie, gli Spartani furono indotti dalla disperazione a liberare gli schiavi a rinforzo dell'esercito. Quindi i capi degli Spartani, per non infliggere danni maggiori alla cittadinanza, decisero di riportare indietro l'esercito. Allora Tirteo recitò delle poesie davanti all'assemblea, nelle quali aveva messo per iscritto le belezze della prodezza, le consolazioni delle perdite, i piani di guerra.
Così Tirteo infuse un ardore tanto grande nei soldati da condurre gli Spartani ad una luminosa vittoria.