Praenavigavimus, Lucili, vitam et quemadmodum in mari, ut dicit Vergilius poeta ...

Abbiamo navigato oltre, o Lucilio, e come in mare, come dice il poeta Virgilio, "le terre e le città indietreggiano", così in questa corsa del rapidissimo tempo, che chiamiamo vita, dapprima trascorriamo l'infanzia, poi l'adolescenza, poi gli anni migliori della stessa vecchiaia.

Si avvicina l'estremo confine comune del genere umano, cioè il termine della vita. Pazzi, crediamo la morte uno scoglio: ma la morte è un porto, dove tutti approderemo.

Ed è più auspicabile morire serenamente, che condurre una vita molto infelice: infatti un bene non è vivere, ma vivere rettamente.

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