Romani igitur M. Furium Camillum, fatalem ducem ad excidium urbis Veiorum, dictatorem ...
Perciò i Romani nominarono dittatore M. Furio Camillo, condottiero destinato alla distruzione della città di Veio; e subito l'animo degli uomini fu lieto per il nuovo comandante.
In primo luogo Camillo si diresse verso Veio e, lì, incoraggiò l'animo dei soldati assedianti, poi tornò a Roma e arruolò nuove truppe.
Anche i giovani stranieri, Latini ed Ernici, assicurarono il loro impegno e andarono in guerra. Il dittatore aveva un'astuta intelligenza: infatti Camillo, uomo competente ed esperto di organizzazione militare, escogitò lo scavo di un cunicolo verso la cittadella dei nemici, poiché, senza uno stratagemma, i Romani non avevano alcuna possibilità di conquista.