Xanthus, Aesopi dominus, discipulos suos ad cenam invitavit et iussit Aesopum emere omnia ...
Xanto, il padrone di Esopo, invitò i suoi allievi a cena e ordinò a Esopo di comprare tutte le cose peggiori.
Egli promette che farà così. Ma durante il banchetto Xanto e i suoi allievi notano che il cuoco serve sempre in tavola lingue di maiale. I commensali borbottano sommessamente: Ecco, mangiamo di nuovo lingue suine. La prima portata è stata di lingue; anche la seconda, di lingue; di lingue anche la terza. Costui non ci ha servito nulla se non lingue.
Oh, che banchetto davvero poco piacevole!. Xanto crede che il servo si prenda gioco di lui, ed esclama: Così, o furfante, hai trascurato i miei ordini?. E assicura che punirà il cuoco con un severo castigo. Ed Esopo: Tu, o padrone, mi hai ordinato di servire ciò che ci fosse di peggio. Che cosa davvero c'è di peggiore della lingua? Che cosa di più ripugnante? Ti è noto, o uomo eccellente, che gli uomini pronunciano tutte le maledizioni, gli insulti, le bugie, i cattivi consigli con la lingua; e anche che essi, per mezzo della stessa, sovvertono principati, imperi.
Codesta scellerata lingua è la causa principale di tutti i nostri mali e disgrazie. Si racconta che Xanto non rispose nulla.