Cicerone subisce un furto di libri - Duo latino pagina 326 numero 256
A te peto in maiorem modum pro nostra amicitia et pro tuo perpetuo...
Ti chiedo per la nostra amicizia e per il tuo infinito zelo verso di me d'impegnarti in modo ancor di più in questa cosa:
Dionisio, il mio servo, che curò la mia biblioteca di molto valore, avendo rubato molti libri e ritenendo che non se la sarebbe cavata impunemente, scappò via. Costui si trova nella tua provincia.
Lo hanno visto sia M. Bolano, un mio familiare, sia molti altri a narona, ma credettero quando costui disse di essere stato affrancato da me. Se tu avessi cura che costui mi debba essere restituito, non posso esprimere quanto ciò mi sarebbe gradito. Questa stessa cosa è di poco conto, ma rappresenta un grande dolore per il mio animo.
T'informerò su dove sia e cosa possa fare Bolano. Io se grazie a te avrò recuperato l'uomo, considererò di aver ricevuto da te un sommo favore.
(By Maria D. ) Versione tratta da Cicerone