Marcello entra a Siracusa - Duo latino pagina 203 numero 121
Marcellus, ut moenia ingressus...
Marcello, non appena vide, dopo essere entrato dentro le mura, dai luoghi più alti esposta ai (suoi) occhi la città quasi più bella di tutte in quel momento, si dice che pianse in parte per la contentezza di una così grande impresa compiuta, in parte per la vecchia gloria della città.
Gli venivano in mente e le flotte affondate degli Ateniesi e i due grandi eserciti annientati insieme ai due famosissimi comandanti e tante guerre con i Cartaginesi sostenute con così grande pericolo, tanti tiranni e re talmente ricchi, oltre a tutti gli altri Gerone, da una parte re di memoria molto recente, dall'altra re insigne per i suoi benefici verso il popolo romano, prima di tutte le cose che la virtù e la sua fortuna gli avevano dato. Poichè
#000000;">tutte quelle cose gli venivano in mente e lo assaliva il pensiero che ormai in un attimo tutte quelle cose sarebbero bruciate e tornate in cenere, prima che muovesse le insegne verso Acradina, mandò avanti alcuni Siracusani, i quali erano stati entro i presidi romani, come prima si disse, affinché spingessero con un discorso pacato i nemici a consegnare la città.
(by Vogue)