La vittoria di Fàrsalo - Duo latino pagina 189
Caesar, Pompeianis ex fuga intra vallum compulsis, nullum spatium perterritis dari oportere existimans, milites cohortatus est ut beneficio...
Cesare, spinti i Pompeiani dalla fuga all'interno della trincea, ritenendo che non bisognasse dar loro alcuna tregua mentre erano atterriti, esortò i soldati ad approfittare del favore della sorte, e ad assalire l'accampamento.
Essi, benché spossati dal gran caldo (infatti l'azione era stata prolungata fino a mezzogiorno), tuttavia, ben disposti d'animo ad ogni fatica, obbedirono all'ordine. L'accampamento era difeso con impegno dalle coorti che erano state lasciate lì come protezione, e anche molto più accanitamente dai Traci e dalle milizie ausiliarie barbare.
Infatti i soldati che erano fuggiti dal campo di battaglia, sia atterriti nell'animo, sia sfiancati dalla fatica, abbandonate le armi e le insegne militari, pensavano più al resto della fuga, che alla difesa dell'accampamento. E neanche coloro che si erano fermati nella trincea poterono sostenere per più tempo la gran quantità di frecce, ma, sfiancati dalle ferite, abbandonarono la posizione e, senza fermarsi, tutti, utilizzando come guide i centurioni e i tribuni dei soldati, si rifugiarono sui monti molto alti che si estendevano fino all'accampamento.
Versione tratta da Cesare