Un rovescio militare - Duo latino pagina 125 numero 50
Postero die Caesar contione advocata temeritatem cupiditatemque ... quam virtutem atque animi magnitudinem desiderare.
L'indomani Cesare convocata l'assemblea rimprovera l'avventatezza e il desiderio dei soldati, per il fatto che avessero giudicato di loro iniziativa dove sembrasse che bisognava procedere o cosa fare, e per il fatto che nonostante fosse stato dato il segnale della ritirata non si fossero fermati e non fu possibile che fossero trattenuti dai tribuni militari e dai legati. Espose cosa la posizione sfavorevole del luogo potesse, ciò che egli stesso aveva percepito ad Avarico, catturati i nemici senza condottiero e senza cavalleria avendo dissolto la vittoria certa, affinché non accadesse nemmeno un piccolo danno nella contesa per la posizione sfavorevole del luogo.
Con quanto zelo ammirò la grandezza d'animo di quelli, che né le munizioni dell'accampamento, né l'altezza del monte, né il muro della città riuscì a farli indugiare, con tanto zelo ne rimproverò la licenza e l'arroganza, per il fatto che avevano pensato di stimare in merito alla vittoria e all'esito degli eventi più loro stessi che il comandante;
non di meno desiderò dall'esercito la modestia e la moderazione rispetto alla virtù e al coraggio.
(By Maria D. )
Versione tratta da Cesare