Uno scontro tra Romani ed Elvezi - Duo latino pagina 139 numero 59
Postero die castra ex eo loco movent. Idem facit Caesar equitatumque omnem, ad numerum quattuor milium, quem ex omni provincia et Haeduis atque eorum sociis coactum habebat, ...
L'indomani mossero l'accampamento da quel luogo. Lo stesso fece Cesare e mandò avanti tutta la cavalleria, nel numero di quattromila, che aveva raccolto da ogni provincia sia dagli Edui che dai loro alleati, per vedere in quali direzioni i nemici avrebbero viaggiato.
Questi più bramosamente inseguendo la nuovissima schiera intrapresero la battaglia con la cavalleria degli Elvezi in un luogo sfavorevole; e caddero pochi dei nostri.
Gli Elvezi sollevati da tale battaglia, per il fatto che con cinquecento cavalieri avevano abbattuto una così grande moltitudine, talvolta cominciarono a sostenere più audacemente e a provocare i nostri con la nuovissima schiera a battaglia. Cesare tratteneva i suoi dalla battaglia, e riteneva che al momento era sufficiente proibire al nemico nelle rapine, nei foraggiamenti e nei saccheggi.
Così all'incirca il sedicesimo giorno compirono il viaggio in modo tale che tra la nuovissima schiera dei nemici e la nostra prima s'interponesse non più di 5 o sei miglia per volta.
(By Maria D. )
Versione tratta da Cesare