Prudenza di Cesare - Duo latino pagina 160 numero 79

Caesar in eam spem venerat, se sine pugna et sine vulnere suorum rem conficere posse, quod re frumentaria adversarios interclusisset....

Cesare era giunto a quella speranza, che avrebbe potuto realizzare la cosa senza scontro e senza ferita dei suoi, perché aveva impedito agli avversari il rifornimento di grano.

Perché avrebbe dovuto perdere anche in una battaglia favorevole alcuni dei suoi? Perché avrebbe dovuto tollerare che i soldati ottimamente meritevoli verso di lui sarebbero dovuti essere feriti? Perché infine avrebbe dovuto sfidare la sorte?

Soprattutto non essendo di meno nel vincere con la scaltrezza del comandante che con la spada. Veniva scossa anche la misericordia dei cittadini, che vedeva che bisognava uccidere; preferiva ottenere lo scopo con questi salvi e incolumi. Tale decisione di Cesare non era approvata dalla maggioranza; i soldati in verità parlavano palesemente tra di loro, dato che una tale occasione di vittoria si sarebbe dissolta, anche volendo Cesare, non avrebbero potuto combattere.

Quello persevera nella propria idea e si discosta un poco da quel luogo, per diminuire il timore negli avversari.
(By Maria D. )

Versione tratta da Cesare

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