Reazione di Catilina alla prima Catilinaria - Duo latino pagina 190 numero 106

Postremo, dissimulandi causa aut sui expurgandi, sicut iurgio lacessitus foret, in senatum venit....

Alla fine, per dissimulare o per giustificarsi, come se fosse stato provocato alla lite, giunse in senato.

Allora il console M. Tullio, o temendo la presenza di costui o spinto dall'ira, tenne un'orazione brillante e utile allo stato, che poi pubblicò scritta. Ma non appena quello si sedette, Catilina, com'era preparato a dissimulare ogni cosa, inclinato il volto, con voce supplichevole cominciò a chiedere ai senatori di non credere qualcosa avventatamente in merito a se stesso:

era nato da una tale famiglia, fin dall'adolescenza organizzò in modo tale la vita da nutrire nella speranza tutte le cose positive; affinché non ritenessero che a lui, un uomo patrizio, i cui benefici dello stesso e degli antenati erano moltissimi nella plebe romana, occorreva la perdita dello stato, mentre M. Tullio, cittadino occasionale della città di Roma, lo salvaguardasse.

Aggiungendo a ciò le altre cose negative, tutti protestavano, lo chiamavano nemico e parricida. Allora quello furibondo disse: "Dato che in verità circondato dai nemici sono spinto a precipizio, spegnerò il mio incendio". Poi dalla curia si trascinò a casa.
(By Maria D. )

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