I doveri del maestro - Duo latino pagina 258 numero 179
Sumat igitur ante omnia parentis
Assuma dunque prima di ogni cosa verso i propri fanciulli l'animo di un genitore, e pensi di succedere al posto di costoro, dai quali gli sono stati consegnati i figli.
Egli stesso non abbia vizi né li tolleri. La sua austerità non sia triste, la sua affabilità non dissoluta, affinché dall'una non sorga l'odio, dall'altra il disprezzo. Abbia (dativo di possesso: sia a lui) una discussione molto ampia sull'onesto e sul bene: infatti quanto più spesso avrà ammonito, tanto più raramente castigherà.
Sia per nulla iracondo, né tuttavia sia dissimulatore di quelle cose, che devono essere corrette, semplice nell'insegnare, paziente del lavoro, assiduo piuttosto che smoderato. Risponda volentieri a coloro che lo interrogano, non chieda oltre a coloro che lo interrogano. Nell'elogiare le dizioni degli alunni non sia maligno né profuso, perché un atteggiamento genera la noia del lavoro, l'altro la sicurezza.
Nel correggere quelle cose che dovranno essere corrette non sia duro e per nulla offensivo: infatti effettivamente ciò allontana molti dal proposito di studiare per il fatto che alcuni rimproverano così come se odiassero.
(By Maria D. )
Versione tratta da Quintiliano