La solitudine della bella Psiche

Interea Psyche cum sua sibi perspicua pulchritudine nullum decoris sui fructum percipit.

Frattanto Psiche con la sua eccezionale bellezza non percepisce per sé alcun risultato (alcuna soddisfazione) del suo decoro.

È osservata da tutti, è lodata da tutti, nessuno, né un re, né un regale, nemmeno un pretendente della plebe pur desiderando di sposarla si avvicinava. Ammiravano pure la bellezza divina, ma come tutti ammirano un'immagine levigata artisticamente. Una volta le due sorelle maggiori, la cui bellezza ben regolata nessun popolo aveva disdegnato, promesse in sposa ai re pretendenti avevano già conseguito delle nozze felici, ma la vergine Psiche risiedendo vedova a casa compiangeva la propria solitudine, malata fisicamente, ferita nell'animo, e e per quanto era possibile odiava in lei la propria bellezza gradita a tutte le genti. L'infelicissimo padre della sfortunatissima figlia, sospettati gli odi celesti e timoroso dell'ira degli dèi, interrogò l'antichissimo oracolo del dio milesio, e con preghiere e vittime chiese al nume tanto grande le nozze e un marito per la sgradita (non accettata) fanciulla.
(By Maria D. )

Versione tratta da Apuleio

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