La vita scorre tra occupazioni inutili - Duo latino pagina 149 numero 67

Nam si quem interroges «Hodie quid egisti?», respondeat: «Officio togae virilis interfui, sponsalia aut nuptias frequentavi, ille me ad signandum testamentum, ...

Infatti, se (tu) chiedessi [periodo ipotetico II tipo, possibilità; cong. pres. (possibilità nel presente)

sia nell'apodosi che nella protasi] a qualcuno: "Che hai fatto oggi?", (quello ti) risponderebbe: "Ho preso parte ad una investitura di toga virile [quella che i giovani indossavano a 17 anni]; ho assistito a dei fidanzamenti o a delle nozze; quello [nel senso di "un tizio"] mi ha pregato di firmare un testamento, quell'(altro) di assisterlo in tribunale, quell'(altro ancora) di presiedere a un consiglio". Queste cose (appaiono) necessarie il giorno in cui le hai fatte; ma le stesse, se pensi che le hai (ri)fatte ogni giorno, appaiono inutili, e in maggior modo una volta che ti sei ritirato a vita appartata [secesseris].

Infatti, è in simili circostanze [tunc, allora; ovvero, quando appunto ti sei ritirato] che s'insinua [subit] un'(amara) constatazione [recordatio; a rigore: ricordo]: "Quanti giorni ho perduto, e in quali inutili attività!".

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