Un giudizio discorde - Duo latino pagina 166 numero 85
Tunc ei dixerunt esse quendam Aristophanen, qui summo studio summaque diligentia cotidie omnes libros ex ordine perlegeret.
Allora essi dissero che vi era un certo Aristofane, che quale avrebbe esaminato con il massimo zelo e la massima diligenza ogni giorno i libri con ordine.
E così, giunti i ludi, essendo state assegnate sedi separate per i giudici, Aristofane in quanto chiamato, si siede con gli altri come se quel posto fosse stato per lui designato. Essendo stata la prima classe dei poeti chiamata alla gara, dopo che erano stati recitati i testi, tutto il popolo gesticolando esortava i giudici a emettere la sentenza (il fatto che giudicassero) E così, dopo che dai singoli (giudici]) furono date le sentenze, sei dissero le stesse cose, e colui il quale massimamente avvertirono che era piaciuto alla moltitudine, a costui diedero il primo premio, e al successivo il secondo.
In verità Aristofane, quando da lui fu data la sentenza, decretò [iussit da iubeo, es, iussi, iussum, ere: decretare]