Generosità di Alessandro Magno - VERSIONE da E.T. di Curzio Rufo
Versione 1 pag. 76 tratta da ET (esperienze di traduzione)
Graves deinde avide hausto hQuindi)
appesantiti per il liquido ingoiato avidamente non riuscivano a tenere le armi non potevano proseguire e sembravano più fortunati quelli a cui l’acqua era venuta a mancare perché loro erano costretti a vomitare quela smodatamente ingoiata. Gli amici attorn al re preoccupato per tanta difficoltàlo pregavano di ricordare che per la grandezza del suo animo (lui) era l’unico rimedio per l’esercito esausto.
Quando si fecero incontro 2 di quelli che erano andati in avanscoperta per stabilire il posto per accamparsi portando acqua in otri per soccorrere i propri figli, che loro sapevano che erano nella stessa schiera e pativano fortemente la sete. Quando si imbatterono nel re uno di loro, strappato l’otre riempì la ciotola al re. Egli l’accetto chiese a chi portassero l’acqua e venne a sapere che la portavano ai loro figli. Allora dopo aver loro restituito la ciotola piena come gli era stata offerta disse: “Non posso pemettere di bere io solo, ne posso spartire con tutti una quantità così esigua.
Correte e date ai vostri figlio ciò che avete portato per loro”.
itim non ignorabant, occurrerent. 11Qui cum in regem incidissent, alter ex his utre resoluto vas, quod simul ferebat, inplet porrigens regi. Ille accipit. Percontatus, quibus aquam portarent, filiis ferre cognoscit. 12Tunc poculo pleno, sicut oblatum est, redito, 'Nec solus', inquit, 'bibere sustineo nec tam exiguum dividere omnibus possum. Vos currite et liberis vestris, quod propter illos attulistis, date'. (Quindi) appesantiti per il liquido ingoiato avidamente non riuscivano a tenere le armi non potevano proseguire e sembravano più fortunati quelli a cui l’acqua era venuta a mancare perché loro erano costretti a vomitare quela smodatamente ingoiata. Gli amici attorn al re preoccupato per tanta difficoltàlo pregavano di ricordare che per la grandezza del suo animo (lui) era l’unico rimedio per l’esercito esausto. Quando si fecero incontro 2 di quelli che erano andati in avanscoperta per stabilire il posto per accamparsi portando acqua in otri per soccorrere i propri figli, che loro sapevano che erano nella stessa schiera e pativano fortemente la sete. Quando si imbatterono nel re uno di loro, strappato l’otre riempì la ciotola al re. Egli l’accetto chiese a chi portassero l’acqua e venne a sapere che la portavano ai loro figli. Allora dopo aver loro restituito la ciotola piena come gli era stata offerta disse: “Non posso pemettere di bere io solo, ne posso spartire con tutti una quantità così esigua. Correte e date ai vostri figlio ciò che avete portato per loro”.