Ricordo di un amico sostenitore
Obversatur oculis ille vir quo neminem aetas nostra graviorem sanctiorem subtiliorem tulit, quem ego ...
Appare agli occhi quell'uomo famoso (ille), verso cui la nostra età [non] tramandò uno più importante, più virtuoso, più sagace che/il quale io avendo ad apprezzare dall'ammirazione, cosa cosa che suole capitare al contrario, l'ho ammirato di più dopo che l'ho osservato a fondo.
Infatti l'ho osservato in modo completo: costui nulla ha tenuto segreto a me, non (il suo) scherzare, non serio, non triste, non lieto.
Io ero un giovinetto, e già per me era nutrito da quello rispetto e anche timore nella stessa misura. Egli si vedeva mio sostenitore e testimone quando aspiravo alle cariche, accompagnatore e compagno all'inizio, consigliere e guida durante l'azione, infine come giovane e vigoroso in tutti i nostri doveri, sebbene egli fosse debole e piuttosto anziano.
Quanto egli aggiunse alla mia fama, a casa, in pubblico, quanto anche presso il principe!