I Fabi si addossano il peso della guerra
Fabia gens senatum adiit. Consul pro gente loquitur: " Adsiduo magis.... Iussi armati postero die ad limen consulis adesse; domos inde discedunt.
La gente Fabia andò in senato. Il console parlò a nome del casato: "La guerra contro Veio ha necessità, come sapete, o senatori, più di una protezione assidua piuttosto che grande.
Voi prendetevi cura delle altre guerre, date ai Veienti come nemici i Fabi. Siamo garanti che in questo caso sarà difesa la dignità del nome Romano.
È nostra intenzione condurre a spese private la guerra come un nostro impegno privato; lo Stato sarà esente da soldati e da denaro". Furono ringraziati molto. Il console, uscito dalla curia, fece ritorno a casa con una moltitudine di Fabi che l'accompagnava, i quali si erano fermati nel vestibolo della curia attendendo la decisione del senato.
Fu ordinato loro di presentarsi armati il giorno dopo davanti alla casa del console; poi andarono alle (loro) case.
Versione da Livio