I trecento Fabi contro Veio

Manat tota urbe rumor; Fabios ad caelum laudibus ferunt: familiam unam subisse civitatis onus, ...unius familiae viribus Veienti populo pestem minitantes.

La notizia si diffuse per tutta la città con le lodi portarono i Fabi al cielo: una sola famiglia si era assunta l'onere di supportare lo Stato, la guerra contro i Veienti si era trasformata in una faccenda privata, combattuta con armi private.

Se in città ci fossero state due famiglie della stessa forza, ed una avesse chiesto per se i Volsci e l'altra gli Equi: si sarebbero potuti sottomettere tutti i popoli confinanti, mentre il popolo Romano avrebbe vissuto una pace beata.

Il giorno dopo i Fabi impugnarono le armi; si radunarono dove era stato loro ordinato. Il console uscendo in uniforme da generale vide nel vestibolo tutta la sua gente schierata in assetto di guerra; accolto in mezzo (a loro), ordinò di mettersi in marcia. Non era mai sfilato per la città un esercito né più piccolo di numero né più celebre per la sua fama e per l'ammirazione degli uomini:

trecentosei soldati, tutti patrizi, tutti di un'unica famiglia, marciavano, minacciando la distruzione del popolo di Veio con le forze di una sola famiglia.

Versione tratta da Livio

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