Bisogna evitare il linguaggio antiquato!

Adulescenti, qui veterum verborum cupidissimus erat...

Il filosofo Favorino disse così ad un adolescente, che era desiderosissimo di antiche parole e metteva in mostra nelle conversazioni quotidiane e comuni vocaboli antichi e sconosciuti: "Non è forse vero che Curio e Fabrizio e Coruncanio, antichissimi e famosissimi e grandissimi uomini, pronunciavano con i propri parole chiare ed evidenti? Non pronunciarono forse le parole degli aurunci o dei Sicani o dei Pelagori, che per primi coltivarono l'Italia?

Quegli ottimi uomini, di cui prima ho parlato, utilizzarono parole antiche ed ignote o da costoro furono adoperate parole semplici e comuni? Tu, invece, ora parli per così dire come la madre dell'antichissimo Evandro, perché desideri che nessuno ti capisca. Perché, uomo inetto, non taci così da ottenere ciò, che desideri abbondantemente?

Se ti piace l'antichità, vivi dunque secondo gli antichissimi costumi, rendi le parole attuali e ciò, che Cesare scrisse, abbilo sempre in memoria e nel cuore, così che rifugga per così dire lo scoglio il discorso inaudito ed insolente".
(By Maria D.)

Versione tratta da Gellio

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