Preferenze culturali dell'imperatore Adriano
Ferunt Adrianum amavisse praeterea genus...si quem tristem videret.
Raccontano che Adriano amasse inoltre il genere antico dell'arte del dire, che declamasse le controversie.
Preferì Catone a Cicerone, Ennio a Virgilio, Celio a Sallustio e giudicò con la stessa vanteria in merito a Omero e Platone. Gli sembrò opportuno conoscere l'astrologia così, che scrisse alle Calende di Gennaio, cosa gli sarebbe potuto accadere in tutto l'anno, così da scrivere in quell'anno in cui morì fino a quell'ora, in cui morì, cosa era destinato che accadesse.
Gli storici raccontano che, anche se riprendeva facilmente i musici, i comici, i tragici, i grammatici, i retori, gli oratori, tuttavia onorava tutti come professori e li rendeva ricchi.
E essendo egli stesso responsabile a tal punto che molti si allontanavano da lui tristi, diceva di sopportare gravemente, se vedeva che qualcuno era triste.
(By Maria D. )
Versione tratta da Scriptores Historiae Augustae